Lo sciame e la sciamatura: l'alveare si riproduce

[caption id="attachment_121" align="alignnone" width="300"]sciame e sciamatura Qui dopo la sciamatura lo sciame d'ape si riunisce qui su un ramo di larice[/caption]

Sciame e sciamatura

Lo sciame e la sciamatura sono lo straordinario fenomeno che denota la riproduzione del cosiddetto "organismo alveare" nel periodo primaverile.

Quando le dimensioni dell'alveare tornano ad essere importanti durante la primavera e i favi sono nuovamente ben colmi di covata, polline e miele, il numero delle api è aumentato a tal punto da saturare la "città" alveare e da impedire che i feromoni (segnali chimici) emessi dall'ape regina e per così dire "passati" di ape in ape possano raggiungere l'intero alveare mantenendo il delicato equilibrio che lo governa.

Lo sciame e la sciamatura sono il frutto della rottura di questo delicato equilibrio, una rottura che non porta con se nessuna accezione negativa, tutt'altro: rappresenta il momento più importante dell'anno per l'intera colonia e il momento più importante della vita della regina stessa e delle api operaie: in questo momento viene garantita la sopravvivenza della specie: se la riproduzione dell'alveare si perpetua con il volo di fecondazione della regina e con il suo costante deporre uova all'interno dell'alveare (la regina è l'unico insetto che depone: le api operaie non dispongono di un apparato riproduttivo sviluppato per l'ovodeposizione) mantenendo vivo l'intero organismo (basti pensare che nel periodo estivo un'ape operaia vive meno di 2 mesi: senza la costante deposizione della regina l'alveare è condannato all'estinzione nel giro di poche settimane) la riproduzione della specie è legata indissolubilmente alla sciamatura primaverile.

Quando si rompe o si allenta l'equilibrio dell'alveare a seguito delle dimensioni ormai importanti della famiglia e a seguito della necessità, genetica, dell'alveare di riprodursi, le api iniziano a costruire celle reali: la cella reale è una sezione di covata che contiene una sola ape, ed è molto speciale: anzichè essere una piccola celletta come quella che contiene l'ape operaia nel favo, viene generalmente costruita dalle api ai bordi del favo stesso e contiene un'ape "femmina", che nutrita a pappa reale darà vita ad una nuova ape regina.

Quando questa sarà nata, o quando starà per nascere, un nutrito gruppo di api (diverse migliaia) uscirà dall'alveare stesso formando una vera e propria nuvola d'api in movimento: la vecchia regina sarà con loro, per garantire la sopravvivenza della nuova e appena formata famiglia che sta lasciando l'alveare d'origine alla ricerca di un nuovo sito dove formare una nuova colonia.

La sciamatura: lo sciame accompagnato dalla regina

Inizialmente lo sciame, accompagnato dalla regina, si radunerà a pochi metri di distanza dall'alveare d'origine, generalmente riunendosi in una specie di "palla d'api" su un ramo esposto. Da qui le esploratrici inizieranno ad andare in cerca del luogo ideale dove fondare una nuova colonia: generalmente dopo un paio di giorni di ricerca lo sciame si alzerà in volo recandosi, guidato dalle esploratrici, verso il sito individuato per formare la nuova colonia. Qui le api, uscite dall'alveare di origine con più riserve possibile di miele con sè, inizieranno a costruire la cera dei favi usando la propoli come collante tra i favi stessi e i materiali superiori o lateriali (che possono essere, per esempio, la parete cava di una albero o le pareti di una cavità nella roccia). A questo punto, appena costruiti, la regina comincerà immediatamente a deporvi e le bottinatrici inizieranno a depositarvi il polline e il miele raccolto giornalmente.

Intanto nell'alveare d'origine la nuova regina, dopo essersi garantita il ruolo di unica regina dell'alveare (anche con una lotta senza qurtiere con eventuali altre regine allevate nel frattempo: una sola sopravviverà a questo confronto ancestrale) uscirà per l'unico volo di fecondazione della sua vita per poi iniziare a deporre e garantire anche la sopravvivenza dell'alveare d'origine.

Sciame o sciami?

Da ogni alveare, soprattutto se di grandi dimensioni, può uscire anche più di uno sciame (quasi contemporaneamente): certo è che il primo sciame ad uscire è denominato dall'apicoltore "sicame primario" a definire non solo il suo carattere di primo sciame ma anche le sue dimensioni. È anche possibile, in particolari condizioni favorevoli, che la sciamatura si ripresenti anche in alveari che hanno già sciamato nel corso dell'anno.

Per quel che riguarda in particolare gli sciami che escono quasi contemporanei (nel giro di pochi giorni), lo sciame primario è accompagnato dalla vecchia regina, mentre gli sciami secondari sono accompagnati da regine vergini che per le condizioni particolarmente favorevoli nell'alveare sciamano anzichè eliminare le sorelle "concorrenti" in quella lotta ancestrale di cui abbiamo già accennato.